Illegittimità della“clausola floor”: chi può chiedere il rimborso per gli interessi delle rate di mutuo tra il 2015 ed il 2022?
La recente sentenza della Corte di Appello di Milano 2836/2022 ha giudicato vessatoria la speciale clausola contrattuale detta “floor” che impediva agli interessi di scendere sotto una certa soglia e, di conseguenza, di poter avvantaggiare il cliente in caso di tassi di mercato negativi, finendo, in questo caso, ad essere di esclusivo beneficio per l’istituto bancario.
Siccome tra il 2015 ed 2022 l’indice Euribor ha portato i tassi d’interesse a una quota inferiore allo zero, stabilendo quindi un tasso negativo del costo del danaro a carico della banca, la logica conseguenza avrebbe dovuto essere un ricalcolo degli interessi più favorevole per i clienti, sui mutui a tasso variabile o finanziamenti, con sensibile diminuzione delle rate di mutuo da pagarsi.
Le banche, grazie alla floor, si erano premunite rispetto a tali evenienze, inserendo nei contratti di mutuo a tasso variabile la suddetta clausola di sbarramento al ribasso in caso di discesa degli interessi oltre una certa soglia, a tutto discapito del consumatore mutuatario.
Sulla legittimità di tale postilla, la Corte meneghina come detto, facendo riferimento ai principi dell’articolo 33 del Codice del Consumo, ha rilevato come l’assenza di una trattativa con il consumatore, determina la natura vessatoria di una clausola siffatta.
La sentenza ha pertanto statuito che se anche tale clausola fosse correttamente indicata nel contratto, deve comunque considerarsi vessatoria e quindi posta nel nulla, senza con ciò invalidare l’intero contratto.
Andrà quindi ricalcolata la rata pagata nel suddetto periodo e rideterminati gli interessi realmente dovuti senza il limite stabilito dalla Floor, con conseguente restituzione delle somme percepite in più dall’Istituto.
Questo principio è ribadito anche in riferimento al controllo della legittimità degli atti istituiti dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea, sulla cui base “impone il diritto alla restituzione delle somme pagate in attuazione delle regole poste in essere dalle clausole vessatorie nulle”.
Chi ha pertanto sottoscritto tali condizioni deve essere rimborsato, dato che ha pagato rate più alte di quelle effettive legate alle oscillazioni del mercato.
Per ottenere il rimborso degli interessi pagati bisogna, innanzitutto, interrompere il decorso della prescrizione inviando reclamo alla banca e chiedendo, contestualmente, il rimborso delle maggiori somme esborsate.
Successivamente, si procederà con la citazione in giudizio della banca.
Il primo step da fare, in questo caso, è verificare le condizioni contrattuali e, ovviamente, in caso di riscontro positivo, farsi assistere nel percorso del previsto rimborso da professionisti esperti nel settore.