TRE ANOMALIE DI BITCOIN: UNA SETTIMANA DI VOLATILITÀ TRA MERCATI E CRYPTO

    La settimana passata si è chiusa con tre anomalie notevoli per Bitcoin, che ha mostrato movimenti più violenti rispetto alle principali borse globali. In primo luogo, si è verificato un allineamento perfetto tra le performance di Bitcoin e i mercati tradizionali, nonostante l’impatto nullo delle politiche cinesi sulle crypto. In secondo luogo, Bitcoin ha reagito in modo più sensibile alle aspettative sui tassi di interesse della Fed, alimentando volatilità nei prezzi. Infine, l’andamento insolito degli ETF legati a Bitcoin ha ulteriormente complicato l’interpretazione dei movimenti settimanali.

    Allineamento con le borse mondiali: Il primo fatto sorprendente della settimana è stato l'allineamento dei movimenti di Bitcoin con quelli dei principali indici mondiali, tra cui NASDAQ, SPX500, NIKKEI 225 e Hang Seng. Mentre Hong Kong mostrava una settimana di "risk off", Bitcoin e il mercato crypto hanno mantenuto i loro livelli, dimostrando che gli stimoli economici cinesi hanno avuto un impatto minimo su questo settore.

    Dominance e sensitività ai tassi d'interesse: Un’altra curiosità riguarda la dominance di Bitcoin, che giovedì ha visto una significativa correzione, pur recuperando in seguito. Questa fluttuazione, non ancora completamente spiegata, potrebbe essere attribuita a configurazioni tecniche più che a fondamentali variazioni di mercato. Inoltre, l'andamento di Bitcoin ha mostrato una reattività marcata alle aspettative sui tassi di interesse negli Stati Uniti, con movimenti ampi stimolati dalle speculazioni su eventuali modifiche della politica monetaria.

    Anomalia negli ETF: L’ultima stranezza riguarda gli ETF legati a Bitcoin e Ethereum. Durante la settimana, si è registrato un comportamento contrastante tra i due prodotti: Bitcoin ha subito perdite significative giovedì, solo per recuperare rapidamente il venerdì, mentre gli ETF legati a Ethereum hanno mostrato un andamento più stabile. Questa discrepanza nei flussi finanziari evidenzia come Bitcoin sia ancora molto più volatile rispetto ad altre criptovalute. I volumi sui futures dei tassi Fed, registrati al CME, hanno influenzato fortemente questi movimenti.

    Conclusione:
    Bitcoin continua a dimostrare la sua natura volatile e la sua sensibilità agli sviluppi economici globali. I movimenti della settimana passata sottolineano l'importanza di monitorare attentamente fattori esterni come i tassi d'interesse e i flussi di ETF, mentre la dominance e l’allineamento con le borse mondiali ci ricordano quanto sia complesso questo mercato.


    HUB Srl: Investimenti Immobiliari, Contratti Irregolari e Perdite per i Risparmiatori Retail

    Le recenti rivelazioni sulle attività di HUB Srl hanno scatenato un'ondata di preoccupazione tra molti piccoli investitori che, negli ultimi anni, si sono affidati alla società per investimenti immobiliari sicuri e redditizi. HUB Srl, operando come se fosse un fondo d'investimento, ha raccolto capitali ingenti da investitori retail senza avere le necessarie autorizzazioni, mascherando questa attività con contratti di associazione in partecipazione. Tuttavia, molti dei progetti promessi non sono mai stati portati a termine, e il patrimonio accumulato sembra essersi dissipato.

    Un Sistema di Contratti per Evitare le Regole sui Fondi di Investimento Invece di registrarsi come fondo d'investimento, HUB Srl ha utilizzato contratti di associazione in partecipazione per raccogliere denaro dai risparmiatori. Questi contratti lasciavano intendere che i partecipanti avrebbero ottenuto una quota dei profitti dei progetti immobiliari in cui erano investiti i loro capitali. Tuttavia, la realtà era ben diversa: i fondi raccolti erano gestiti in modo centralizzato, senza che gli investitori potessero esercitare alcun controllo sui progetti o sulle modalità di utilizzo dei loro capitali.

    Secondo le indagini e le verifiche legali in corso, la società avrebbe deliberatamente evitato di registrarsi come fondo per eludere le norme più severe che regolano tali enti, approfittando della fiducia dei piccoli investitori e della promessa di alti rendimenti. Invece, gli investimenti si sono rivelati insostenibili, con progetti immobiliari che non sono mai stati completati, lasciando gli investitori senza alcun ritorno e con il rischio di perdite totali.

    L'Avv. Spinapolice: Azioni Collettive Contro i Responsabili L'avv. Giovanni Spinapolice, managing partner di Spinapolice & Partners, ha dichiarato che lo studio sta organizzando una serie di azioni collettive per tutelare gli investitori e recuperare i fondi perduti. "Le pratiche adottate da HUB Srl rappresentano una chiara violazione delle normative finanziarie," afferma Spinapolice. "Stiamo lavorando per intraprendere azioni legali non solo contro la società, ma anche contro altri soggetti che, con la loro condotta, hanno consentito ad HUB di operare in questo modo. L'obiettivo non è solo ottenere giustizia, ma anche recuperare concretamente i capitali persi."

    Le azioni legali puntano a perseguire in solido anche quei soggetti terzi che, attraverso comportamenti omissivi o connivenza, hanno contribuito a dare legittimità alle operazioni di HUB Srl, permettendo alla società di raccogliere e gestire capitali in modo irregolare. "È essenziale che chiunque abbia facilitato queste pratiche scorrette sia chiamato a rispondere delle proprie azioni," ha aggiunto Spinapolice.

    Il Ruolo Cruciale della Trasparenza e della Regolamentazione Questa vicenda mette in luce quanto sia cruciale una maggiore regolamentazione e trasparenza nel settore degli investimenti. Mentre i contratti di associazione in partecipazione possono essere legittimi se gestiti correttamente, il modo in cui sono stati utilizzati da HUB Srl ha creato un falso senso di sicurezza per gli investitori retail, molti dei quali non erano pienamente consapevoli dei rischi associati.

    "In un mercato regolamentato, gli investitori hanno diritto a trasparenza e chiarezza," afferma l'avv. Spinapolice. "La nostra azione legale mira a far emergere la verità su queste operazioni e a garantire che chi ha subito perdite abbia la possibilità di recuperare i propri fondi."

    Verso una Risoluzione: Cosa Possono Fare gli Investitori Chi ha investito con HUB Srl ed è preoccupato per la sorte dei propri capitali dovrebbe agire rapidamente. È consigliabile raccogliere tutti i documenti disponibili, compresi i contratti firmati e qualsiasi comunicazione ricevuta dalla società, e contattare uno studio legale esperto in queste problematiche. Le azioni collettive, come quelle coordinate da Spinapolice & Partners, offrono una via efficace per affrontare questa situazione, permettendo agli investitori di unire le forze e presentare un fronte comune contro le irregolarità.

    Conclusione Le operazioni di HUB Srl hanno lasciato molti risparmiatori in difficoltà, evidenziando le gravi conseguenze di pratiche finanziarie non regolamentate e scorrette. Le azioni legali che stanno emergendo rappresentano una speranza per il recupero dei fondi perduti e un segnale per il mercato affinché episodi simili non si ripetano in futuro.


    Intervista all'Avv. Giovanni Spinapolice: Azioni Collettive contro i Responsabili per Investimenti Illegittimi di HUB Srl

    Negli ultimi mesi, il caso HUB Srl ha catturato l'attenzione di molti piccoli investitori che si sono ritrovati con perdite significative dopo aver partecipato a operazioni promosse dalla società. HUB Srl, che operava di fatto come un fondo d'investimento senza autorizzazioni, ha raccolto capitali promettendo rendimenti elevati, ma molti dei progetti immobiliari proposti non sono mai stati completati. Per comprendere meglio le azioni legali in corso e le strategie di recupero, abbiamo intervistato l'avv. Giovanni Spinapolice, managing partner di Spinapolice & Partners, che sta guidando un'iniziativa per tutelare gli interessi degli investitori danneggiati.

    Domanda: Avv. Spinapolice, cosa può dirci riguardo alle operazioni di HUB Srl e alle problematiche emerse?

    Risposta: HUB Srl ha utilizzato una struttura di contratti di associazione in partecipazione per dissimulare quella che di fatto era un'attività di gestione di capitali simile a quella di un fondo d'investimento, senza però possedere le autorizzazioni necessarie per farlo. Molti investitori privati, attratti dalle promesse di rendimenti elevati, hanno aderito a questi contratti pensando di partecipare a iniziative immobiliari sicure e regolamentate. Tuttavia, i fondi sono stati gestiti in maniera discrezionale, e diversi progetti promessi non sono mai stati completati, lasciando i risparmiatori con perdite pesanti.

    Domanda: Qual è l'obiettivo principale delle azioni legali che state preparando?

    Risposta: L'obiettivo delle nostre azioni collettive non è semplicemente ottenere una sentenza favorevole, ma garantire il recupero effettivo dei capitali perduti. Per questo motivo, non stiamo focalizzando la nostra azione solo su HUB Srl, che potrebbe non avere la capacità patrimoniale per risarcire completamente tutti gli investitori. Piuttosto, stiamo puntando a perseguire soggetti terzi, ritenuti responsabili in solido per il loro ruolo nella vicenda. Si tratta di figure che, attraverso comportamenti omissivi o atti di complicità, hanno permesso a HUB di rastrellare capitali e gestirli senza i necessari controlli e autorizzazioni. La nostra strategia è rivolta verso entità capienti che possano effettivamente risarcire i danni subiti dai nostri clienti.

    Domanda: Quali soggetti potrebbero essere coinvolti in queste azioni legali in solido?

    Risposta: I soggetti che stiamo valutando di coinvolgere sono quelli che, direttamente o indirettamente, hanno agevolato HUB Srl nella raccolta dei capitali. Questo include, ad esempio, intermediari finanziari, consulenti e altre entità che hanno agito in modo negligente o che hanno omesso di svolgere i controlli dovuti. Se sarà dimostrato che il loro comportamento ha permesso a HUB di operare in modo irregolare, potremo agire anche contro di loro per ottenere il risarcimento dei danni.

    Domanda: Cosa devono fare gli investitori che hanno subito perdite?

    Risposta: Invito tutti gli investitori coinvolti a raccogliere la documentazione relativa ai loro contratti con HUB Srl e a contattare uno studio legale con esperienza in questo settore. Stiamo organizzando azioni collettive proprio per unire le forze e aumentare le possibilità di successo nel recupero dei fondi. Agire collettivamente ci permette di presentare un caso più solido e di perseguire in maniera più efficace i responsabili, garantendo che i diritti dei nostri clienti vengano rispettati.

    Domanda: Quali lezioni possono trarre gli investitori da questa vicenda?

    Risposta: Questa situazione evidenzia l'importanza di verificare sempre la legittimità e la solidità delle società con cui si investe. Anche se i rendimenti promessi sono allettanti, è fondamentale assicurarsi che chi gestisce i capitali abbia tutte le autorizzazioni necessarie e rispetti le normative vigenti. Consiglio sempre di leggere con attenzione ogni contratto e, se ci sono dubbi, di rivolgersi a professionisti per ottenere una consulenza imparziale. È essenziale non farsi prendere dall'entusiasmo e verificare che ogni aspetto dell'investimento sia regolamentato.

    Conclusione L'intervista all'avv. Spinapolice mette in luce una vicenda complessa e preoccupante, che ha colpito molti piccoli investitori con perdite ingenti. Le azioni legali in preparazione puntano non solo a far valere i diritti dei risparmiatori, ma a garantire che chi ha facilitato queste operazioni irregolari venga chiamato a rispondere delle proprie responsabilità. Per gli investitori retail che cercano giustizia, queste iniziative rappresentano un'opportunità per recuperare i fondi perduti e ristabilire la trasparenza e la legalità nel settore.


    HUB Srl e gli Investimenti Immobiliare: Promesse Mancate e Perdite per gli Investitori Retail

    Negli ultimi anni, numerosi investitori privati hanno deciso di puntare su progetti immobiliari promossi da HUB Srl, attratti da promesse di rendimenti elevati e prospettive di guadagni rapidi. Questi investimenti, che si estendevano su diverse operazioni a Milano e altre località in Lombardia, prevedevano ritorni significativi, con tassi dichiarati spesso superiori al 20%. Tuttavia, molti di questi progetti non hanno mantenuto le promesse, lasciando i piccoli risparmiatori con perdite ingenti e incertezze sul recupero del capitale.

    Le difficoltà sono emerse in particolare per investimenti effettuati tra il 2018 e il 2020, quando le operazioni pubblicizzate come sicure e profittevoli si sono rivelate tutt'altro che stabili. Gli investitori, spesso attratti dalle promesse di rendimenti tra l'8% e oltre il 50%, hanno visto i loro risparmi erodersi senza alcun ritorno concreto. "Molti investitori erano convinti che queste operazioni fossero un'opportunità sicura, ma i risultati sono stati ben diversi," spiega l'avv. Giovanni Spinapolice, managing partner dello studio Spinapolice & Partners, che sta coordinando azioni legali per il recupero dei capitali perduti.

    Secondo quanto emerso dalle verifiche, una delle problematiche principali riguarda la mancanza di trasparenza nei contratti di investimento. Spesso i rendimenti promessi non erano supportati da un'adeguata documentazione che spiegasse i rischi associati ai progetti, creando un falso senso di sicurezza per i piccoli investitori.

    "La nostra azione legale mira a fare chiarezza su queste operazioni e a garantire che gli investitori abbiano la possibilità di recuperare i propri fondi. Stiamo lavorando per rappresentare numerosi risparmiatori che sono stati colpiti da queste pratiche scorrette," aggiunge l'avv. Spinapolice.

    La vicenda evidenzia quanto sia cruciale per gli investitori retail verificare la solidità delle società che promuovono progetti di investimento e leggere attentamente ogni dettaglio contrattuale. L'esperienza con HUB Srl ha dimostrato che, anche in un mercato apparentemente stabile come quello immobiliare, i rischi possono essere elevati e, senza un'adeguata tutela legale, le perdite possono diventare insostenibili.


    Criptovalute: investimenti raddoppiati in Italia

    Criptovalute: investimenti raddoppiati in Italia, tra rischio e attrazione per l'innovazione

    Il numero di italiani che investe in criptovalute è più che raddoppiato tra il 2022 e il 2024, passando dall'8% al 18% del totale degli investitori. Questo dato emerge dal nono Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane pubblicato dalla Consob, che ha coinvolto un campione rappresentativo di oltre 2.000 investitori. Il fenomeno riflette un cambiamento profondo nel comportamento dei risparmiatori italiani, che sempre più spesso decidono di includere nel proprio portafoglio asset digitali come le criptovalute, malgrado i rischi e l’alta volatilità.

    Perché si investe nelle criptovalute nonostante i rischi?

    Un primo elemento da considerare è il fascino delle alte potenzialità di guadagno. Gli investitori vedono nelle criptovalute l’opportunità di ottenere profitti in un contesto di tassi di interesse bassi e mercati finanziari tradizionali stagnanti. Le criptovalute come Bitcoin o Ethereum, nonostante le loro oscillazioni, hanno registrato picchi di crescita impressionanti nel corso degli anni, attirando sia investitori esperti che neofiti. Il concetto di “oro digitale” rende l'idea: molti vedono questi asset come un rifugio sicuro contro l'inflazione o la svalutazione della valuta, una visione che trova eco nel comportamento di chi decide di diversificare il proprio portafoglio in cerca di alternative innovative.

    L'innovazione tecnologica è un altro fattore chiave. Le criptovalute si basano su tecnologie emergenti come la blockchain, che non solo promette maggiore trasparenza e decentralizzazione rispetto al sistema finanziario tradizionale, ma sta anche trovando applicazioni sempre più diffuse in settori come la finanza decentralizzata (DeFi), i contratti intelligenti e l'arte digitale (NFT). Questo contesto di innovazione continua rende le criptovalute attraenti per chi cerca di stare al passo con le nuove frontiere tecnologiche.

    Il profilo dell’investitore italiano in criptovalute

    L’investitore medio che decide di puntare sulle criptovalute sembra essere più giovane e con una maggiore propensione al rischio rispetto a chi investe in strumenti tradizionali. Secondo i dati di Bankitalia, nel primo trimestre del 2024 oltre 1,3 milioni di italiani detenevano cripto-attività attraverso servizi di portafoglio digitale (Vasp) registrati nel Paese. Questo rappresenta un controvalore complessivo di 2,7 miliardi di euro, con un aumento dell’85% rispetto al quarto trimestre del 2023.

    Questi numeri non solo confermano la crescita esponenziale dell’interesse verso le criptovalute, ma mostrano come sempre più risparmiatori stiano esplorando nuove strategie di investimento. Tuttavia, è importante notare che spesso coloro che si avvicinano a questo tipo di asset non sono completamente consapevoli dei rischi associati. L'illusione di rendimenti elevati in tempi brevi può spingere molte persone a investire somme significative senza una piena comprensione della volatilità del mercato.

    L'attrazione per l’indipendenza finanziaria e l'antagonismo verso le banche tradizionali

    Un altro motivo sociologico dietro la crescita degli investimenti in criptovalute è l'attrazione per l'indipendenza finanziaria. La filosofia che circonda Bitcoin e altre criptovalute, basata sulla decentralizzazione e sull'assenza di un controllo centralizzato da parte di governi e banche centrali, attrae particolarmente coloro che vogliono sfuggire ai sistemi tradizionali, percepiti come troppo controllati o ingiusti. In questo senso, le criptovalute sono spesso viste come una forma di ribellione contro il sistema bancario tradizionale, soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008 che ha scosso la fiducia nei mercati regolamentati.

    L’evoluzione del concetto di indipendenza finanziaria si riflette anche nella crescente popolarità delle piattaforme decentralizzate (DeFi), che permettono agli utenti di prendere prestiti, investire o effettuare pagamenti senza l’intermediazione di istituti finanziari. Questo crea una sensazione di controllo diretto sui propri fondi, un aspetto che affascina particolarmente le generazioni più giovani, sempre più attente alle tecnologie disruptive.

    I rischi non frenano gli investimenti: un gioco di bilanciamento

    Nonostante i numerosi rischi associati agli investimenti in criptovalute, come la volatilità estrema e la mancanza di una regolamentazione chiara, molti risparmiatori sembrano disposti ad accettare queste incognite in cambio delle potenziali ricompense. Tuttavia, è essenziale ricordare che le criptovalute sono estremamente volatili: il loro valore può variare notevolmente in breve tempo, rendendo possibili sia grandi guadagni che perdite significative.

    Gli esperti avvertono che, sebbene le criptovalute possano essere una parte interessante di un portafoglio diversificato, non dovrebbero mai costituirne una parte eccessiva. Investire in criptovalute richiede una conoscenza approfondita del mercato e una tolleranza al rischio molto elevata. Le frodi e gli attacchi hacker sono altri fattori di rischio che richiedono attenzione, specialmente se si considera che alcune piattaforme di scambio non sono regolamentate o sono di dubbia affidabilità.

    Conclusioni

    La rapida crescita degli investimenti in criptovalute in Italia riflette un cambiamento sociologico profondo nel modo in cui i risparmiatori vedono il futuro della finanza. L'attrazione verso l'innovazione, il desiderio di indipendenza finanziaria e la ricerca di rendimenti elevati stanno spingendo sempre più italiani a esplorare il mondo degli asset digitali. Tuttavia, è fondamentale mantenere un equilibrio tra l'entusiasmo per le nuove tecnologie e una corretta gestione del rischio. Le criptovalute offrono opportunità straordinarie, ma è essenziale affrontarle con consapevolezza e cautela.


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